Mi occupo di riabilitazione pre e post chirurgica sportiva e oggi parliamo di cicatrici. Tutti noi abbiamo collezionato nella vita qualche cicatrice, alcune sono attive e altre possiamo considerarle inattive. Faremo questa classificazione per distinguerle e per aiutare voi pazienti a capire che tipo di trattamento poter fare.
Parliamo di cicatrice inattive. Le cicatrici inattive sono quelle in cui la parte cellulare si è organizzata in modo perfetto e quindi la ferita e la cute è integra, non ci sono stati problemi sulla rimozione dei punti. Abbiamo una cicatrice sana che non porta nessun tipo di problema.
La differenza tra le due è sicuramente data anche da un atteggiamento posturale, sia in fase statica che dinamica, in sede di valutazione, ed evidenzia in modo perfetto il lavoro da effettuare sul paziente.
Le cicatrici attive sono quelle in cui la parte cellulare si è riorganizzata in modo disordinato. Quindi cosa succede? che al tatto riconosciamo una parte con una rilevanza maggiore rispetto al derma circostante. E’ possibile che la cicatrice non si sia chiusa perfettamente, o perché ci sono state delle infezioni o perché i punti di sutura sono stati rimossi non nello stesso momento, e quindi può portare al riconoscimento delle cicatrici come attive.
Quando è possibile iniziare a lavorare sulle cicatrici attive?
Innanzitutto dopo la rimozione dei punti di sutura e comunque quando la cicatrice non sanguina più e non ci sono infezioni in atto, e la cute è totalmente chiusa ed integra. Si può iniziare a lavorare subito, ma si può anche lavorare su una cicatrice vecchia di tanto tempo.
Il trattamento di terapia manuale o con l’utilizzo di particolari dispositivi di silicone o vari attrezzi può stimolare, la superficie del derma così da riprendere quello che è il processo di nutrimento della cicatrice stessa e quindi apportare non soltanto un benessere da un punto di vista del derma, ma anche ripristinare quella che è una situazione di continuità a livello epiteliale e del sottocute, che è la cosa più importante.
Quali sono le cicatrici in ambito post chirurgico ortopedico sportivo maggiori che possiamo incontrare?
Sono quelle relative a tutte le patologie e ad interventi di chirurgia ortopedica: es. dalle fratture di clavicola, frattura di spalla, gomito, mano, polso. Interventi relativi a tutto l’arto superiore, alla colonna. All’arto inferiore: dalle protesi d’anca, alle ricostruzioni di legamento, alle problematiche di caviglia e alle protesica.
Le cicatrici da lesioni legamentose e tendinee creano spesso delle retrazioni. Il derma e il sottocute cicatrizzandosi tende a formare delle aderenze cicatriziali, che devono essere trattate, in modo da ripristinare quella che è l’elasticità e la funzionalità dell’articolazione stessa.
Altre cicatrici da un punto di vista internistico post chirurgico riguardano gli interventi di chirurgia per neoplasiche e neoplastiche. Rientrano tra queste da trattare gli interventi al seno: quadrantectomia, mastectomia, ma parliamo anche di addomino-plastiche, parliamo di diastasi dei retti dell’addome, dove le cicatrici sono molto importanti, e parliamo anche di tutte quelle cicatrici da taglio cesareo, o da interventi per patologie neoplastiche e neoplastiche dell’addome.
È importante la valutazione clinica: Sì.
Chi vede prima il paziente è il medico-chirurgo che successivamente lo invia al terapista, leggendo la diagnosi si sceglie il trattamento più idoneo e più efficace personalizzandolo. E’ utile sottolineare che le sedute non saranno mai sempre con lo stesso protocollo che sarà progressivo e differente in base alla valutazione giornaliera e al cambiamento delle stesse.
Per il trattamento, si possono utilizzare creme ad uso topico, o semplicemente lavorando a secco manualmente o con olii. Possiamo utilizzare anche delle placchette di silicone o ciò che per il paziente è più idoneo nel caso specifico.
In questo caso la pre-valutazione del paziente è fondamentale.
Altra parte molto importante per il trattamento del paziente, riguarda la parte di integrazione e di idratazione. Sono due componenti fondamentali, che fungono da supporto per quanto riguarda la parte di riabilitativa. Ricordarsi che una ottima idratazione favorisce la cicatrizzazione e la ripresa ed elasticità, della cute e del sottocute.
L’utilizzo di integratori come un collagene primitivo, ad esempio, può stimolare dall’interno la produzione di collagene e quindi supportare, il paziente, in una fase di ripresa, dove nel post-chirurgico o nel post reumatico, può esserne carente, aumentando e accelerando quelli che sono i processi di produzione interna incrementando il lavoro a livello cellulare.
La valutazione delle eventuali aderenze cicatriziali spetta comunque al terapista, e al medico.
Deve essere fatta una pre-valutazione individuale in presenza in studio del paziente.
Quindi per qualunque necessità vi aspetto in studio per una valutazione delle vostre cicatrici !!